Possa il nostro appuntamento essere produttivo, come sempre,
dalla nostra profonda comprensione,
 la nostra profonda comunione,
partecipando come lo facciamo
a ciò che questa Sfera è e rappresenta:
una forza di anime che hanno coinciso
con l’unico proposito di stabilire qui
un condotto, sotto la protezione del kriya yoga,
sotto la perfetta e assoluta assistenza
del Mahavatar Babaji, e la scia splendente
dei Maestri Immortali.

Cerca solo di immaginare

cosa sia questa protezione oggi,

cosa significa sapersi custodire in un principio,

non solo di fede, ma di verità

in ciò che E’, in ciò che siamo, in ciò che esiste,
dentro tutti questi Universi
in cui ci muoviamo,
essendo questo parte di una coscienza attiva.

A partire da questo, respira consapevolmente,
prestando attenzione al tuo momento e a questa tua volontà,
che ti porta qui e che ti sostiene.
Gioca al gioco del respiro, ciò che ti da la vita,
e goditi la presenza della tua vita,
della tua forza, della tua volontà e del tuo proposito esatto.

Vedrai come il respiro si libera,
diventa assolutamente cosciente,
ne acquisisce pienamente il senso.
Se ti assalgono dei pensieri,
che questi siano puri, appropriati, saggi.
Accettali e mettili a disposizione per questo momento,
finché con ogni respiro
si adattino al tuo silenzio,
a ciò che raggiungi oggi, stabilendoti in una connessione intima,
in cui percepisci te stesso,
registrando tutto ciò che produci,
diventando concreto nelle tue forme

statiche, silenziose, disposte per questo:
una sana e giusta introspezione
che ti porti sempre a qualcosa di più, di più di quel che sei.

Il respiro cosciente che ti accompagna
ti stabilizza e ti porta
a questo stato di calma profonda,
in cui semplicemente osservi te stesso,
senza ragionare troppo, senza indagare sui sentimenti,
cercando piuttosto di passare, transitare,
da uno stato all’altro,
mantenendo la costante del respiro,
ciò che inizia a produrre in te, come ti isola,
ti raccoglie, fino a rimanere in te,
lì, soggetto a tutto ciò che sei.

Non accade nulla, nulla conta,
nulla si nasconde, nulla ti turba.
Esiste solo

quel sottile e impercettibile respiro,
che ti conduce al tuo fiato,
ed è nel tuo fiato, dove raggiungi
il sublime, la tua essenza pura,
accantonata in te, al sicuro dall’ego,
esplorando, sperimentando te stesso,
su questo che eserciti:
il tuo libero dominio di coscienza,
il tuo respiro consapevole, la tua forza prodotta,
la tua costante abitata da te,
avendo fiducia in ciò che sei, adattando le risorse,
esponendoti, per fare quell’esercizio di autoconoscenza,
di sentire, percepire, ciò che si produce, ciò che si crea in te,
a partire da ciò che vivi, e così definire, decidere, agire,
sapendo che è ciò che si fa qui: agire.

È quando ti proponi che ogni azione contenga
un’assoluta coerenza con ciò che pensi,
dici e intendi essere, ed è per questo che lo fai.
Ti estendi nella volontà, nella proposta, nel proposito
ed elabori, acquisisci consistenza,
affinché ciò che fai, sia.
Non tanto quello che vuoi, ma quello che devi.
E che quel dovere non sia un’imposizione tua né di chiunque altro.
Lascia che sia ciò che scorre attraverso di te e ti riempie,
e ti fa sperimentare la luce che sei,
la verità che sei, ciò che hai ottenuto
come l’espressione più pura della verità.

Cosa senti? Cosa dici?
Cosa produci? Cosa fai?

È quando riesci a stare bene.
Sentire questo che si chiama il bene,
con il quale non trasgredisci nessuno, nemmeno te stesso.
Eserciti la volontà cosciente, ti senti appagato
e, soprattutto, ti ami e ti permetti di amare.

E sapere che è una corrente, una costante
su cui conti, in cui esisti, con cui lavori.
Come non respirare liberamente, pacificamente, apertamente?
Come non aspirare a tutta la pienezza, a ciò che è la pace?
Quando sai che sei nel bene,
sei nella verità e superi le tue contraddizioni,
anche i tuoi contrattempi, perché offri a te stesso la capacità
di superare tutto, di rettificare, di riscattarti,
di prenderti cura di te sempre di più,
con più comprensione e consapevolezza.
E tutto ciò è alla tua portata,
respirando così, conoscendoti, amandoti.

Quindi, come sempre,
riprendi un respiro profondo,
che ti ricollochi qui,
nel tuo presente più perfetto,
nella tua condizione guadagnata,
nel tuo stato di coscienza lavorato
e nella verità che sei.

Apprezza te stesso di più, valorizzati di più,
non rinunciare al tuo preciso proposito,
ancor più, se lo conosci bene, se lo sostieni,
se lo difendi.

Diventa presente, esprimendoti come puoi,
come desideri e senti, profonda gratitudine.
Sii grato per l’assistenza,
per tutto ciò che hai prodotto nel bene,
per tutto ciò che sei nel bene e nella luce.

Om Namaha Shivaya