Sii presente respirando, ovunque tu sia.

Fai in modo che i tuoi respiri siano coscienti, lenti e profondi,

rendendoti conto di chi sei e dove sei.

Respira in modo da lasciarti andare, in modo da perdere la nozione di ciò.


Depersonalizzati, smetti di essere chi sei e percepisci te stesso in qualche luogo interiore.
 Fai in modo che il tuo posto, il tuo spazio, rimanga dentro di te
 e da lì, respira di più, più consapevole.

Non è che si perda la ragione o il senso di sé.
 Senti quante ragioni hai per essere.
 Pensa a quanto senso ha che tu sia in te.

E non è che perdi e ti perda in questo,
 ma è che tante volte hai sfidato il tuo Essere,

esigendo ragioni, dando, argomentando un senso
 e tutto finisce per essere inutile, così inutile.
Allora rimani li, senza dipendere da nulla,

senza permettere che nessun pensiero si faccia spazio.

Il tuo spazio, è il tuo respiro.
 Quindi valuta quanto consapevolmente lo fai per permetterti di più.

Essere quel manifesto che il tuo Essere è, di cosa?
E, inizialmente, di luce.

Dirai, come sento? Come sperimento?
Come mi approccio? Come faccio a credermi nella luce?

Dovresti sintonizzarti su ciò che è la vibrazione della luce.
Come? Come si vibra qui in luce?
Come vibra qui la luce?

E dovresti sapere dove ti trovi,
Pianeta, spazio, ambiente, in cui poterti esprimere.
Come? Eseguendo azioni. Quali?
E per quanto ne so, dovrebbero essere quelle che espongono ciò che il bene è.

Dirai, lo stesso, quale bene?
In linea di principio, quello che ti proponi di essere,
basato su ciò che conosci, su ciò che sai, è la Legge.
Quale Legge? Quella che ti governa, quella che ti ha creato: la Legge dell’Amore.

La conosci? La percepisci? L’accetti? La stabilisci? La esegui?

Respira, perché hai tutto per farlo,
ancor più, quando acquisisci un pò di coscienza e inizi a credere in te stesso,
 così come nell’altro, così come in Quello e in tutto ciò che È.

E inizi a creare ciò che la Legge è in te.
 E rispondi a ciò che la Legge è in te.
 E ti esprimi nella Legge, ami.

Ti chiederai di nuovo,

è qui, in questi spazi, che sappiamo e possiamo
dare corso a ciò che siamo stati, siamo e saremo?
E cominci a ricordare, più per il bene.
 E cominci a fare ciò che sai e vuoi, ciò che desideri, credendo nel tuo amore.
 E stabilisci responsabilità, alleanze, accordi di luce
e attivi ogni proposito su questa Terra, in questo tempo,
 in questo tuo Essere e ti dedichi, con quello che potrebbe essere Fede,
 che sarebbe la stessa cosa che amare.

E, se lo vuoi, inizi, avanzi, verso di te con amore.
 Vai elaborando, vai configurando, stabilendo, ristabilendo,
 ciò che tutto il tuo Essere è.
 E, se puoi, inizi a raggiungere te stesso, sottilmente, amorevolmente.

Dirai, come? Come qua?
Il fatto è che ti riservi per quel che sei in te
 e non è che il resto non importi, non ti competa.

È quando sai che il piano, il proposito, è tuo.
 E ti incoraggi, ti fidi, di ciò che sai È e sei.

Respira per questo, se lo senti.
 Respira per te, so che lo vuoi e ciò che può essere meglio, ne hai bisogno.
 Perché sarebbe l’unica cosa di cui abbiamo veramente bisogno.

Respira. Respira. Respira.
 Perché, anche se non ci credi, è l’unico meccanismo
che ti tiene al sicuro da tutto e ancor più, da te stesso.

Ancor più, se per un eccesso o una mancanza di fiducia,
 ti confondi, ti sottrai, neghi te stesso e cadi,
dopo l’inevitabile rischio di disconoscere, disconoscerti.

Respira e resta in sospensione lì, rimani lì,
 nel peso o nella leggerezza di ciò che la tua coscienza è.
 Dirai, come posso definirlo?
Ed è quando il silenzio del tuo respiro
e il tuo respiro nel silenzio, ti realizzano.

Percepisciti. Percepisciti. Percepisciti.

Percepisci una quiete, una serenità, uno stato,
 il tuo stato di coscienza,

quello che ti definisce, quello che ti proietta, quello che ti permette.
 Non c’è respiro, non c’è niente, non c’è soggetto, non c’è espressione, non c’è un sentire.

Esisti nel Se.
Cosa rimarrebbe allora qui?
E dovrebbe essere: niente.

Magna pienezza, silenzio perfetto, costante attiva.

E ti giochi la vita e che sia per guadagnare, in luce,
 fare il bene, essere il bene, considerare, stimare, rispettare, amare.

Fai un respiro profondo, più profondo che puoi,

fino a quando non sarai di nuovo presente, sentendo di nuovo, ritornando,

 incoraggiato dal proposito, l’unico, quello di voler essere ciò che sei.

Respira e ringrazia te stesso.
 Se ti è possibile, sentiti benedetto e, sennò, 
cosa posso dirti? Meglio risponditi tu.
 Perché se te lo dico, nemmeno mi ascolti.


Ristabilisci il contatto con il tuo spazio,
 con il tuo presente qui e ora,
 mostrati in gratitudine, in eterna gratitudine con il tuo Sé.

Om Namaha Shivaya