Respira incessantemente,
a un ritmo maggiore del normale.
Ossigenati e presta attenzione a come respiri.
Se sai modularti, se hai il coraggio
di sollecitare in te respiri coscienti, ritmici
che ti facciano sentire vivo.

Osserva se provi agitazione
o, se al contrario, esiste riposo.
Se riesci davvero a rimanere così,
respirando tranquillamente,
senza chiedere nulla,
senza prestare attenzione ai pensieri,
raggiungendo solo uno stato di quiete interiore.
Non esigerti, non combattere,
semplicemente respira.

Potresti mettere in dubbio o chiederti
quando è che comincio a meditare?
C’è una partenza, qualche avvertimento?
E non dovresti. Piuttosto, rimani così,
sotto la tua stessa attenzione.

Se mi consideri,
soltanto unifica, unificami al tuo sentire.
Ugualmente, penserai, cosa dovrei sentire?
E quello che dovresti sentire meno: il corpo.
Quella forma che ti contiene
e che sa adattarsi, che impara
e che vuole anche raggiungere, ottenere,
uno stato di quiete, calmo,
permettendo che l’organismo stesso
faccia i suoi percorsi e che ascolti,
ciò che dice il tuo silenzio.

Come puoi captare, uno ad uno,
i tuoi movimenti interni, e lasciarli andare,
riconoscendo la tua vitalità, la tua armonia, la tua salute.
Ed è quella parola, salute,
quella che potresti prendere oggi e respirarla in te.
Non disperderti nell’utilizzare eufemismi.
Salute.
Come pensi di poter ottenere la salute?
Respira. Inizialmente, guarendo, guarendo, guarendo.

Se ti convincessi di quanto aiuta la respirazione,
presteresti più attenzione.
E vai avanti cosi, pensando a come guarire,
sentendo come guarire,
gestendo come guarire.
E dovrebbe essere come un verdetto,
come una richiesta, come una legge che imponi:
Voglio guarire, voglio essere sano,
voglio contare sulla mia salute.
Voglio essere salutare.

Ed è attraverso il respiro
che la mente ascolta.
Tutto inizia lì.

Pensi che il tuo respiro si pronunci?
Fai uno sforzo.
Fai uno sforzo consapevole, aperto, gentile:
il mio respiro mi guarisce,
la mia mente mi ascolta.

Ti chiederai ugualmente, di cosa mi sono ammalato?
Quali sono i miei sintomi?
Quanto sono malsano?

E percorri un pianeta.
E abiti un luogo.
E contieni dei programmi.
E hai memoria cellulare.
E hai deciso di vivere.

Dirai, ugualmente,
è forse vivere una malattia?
Respira, perché siamo un sistema,
che ogni giorno peggiora sempre di più.
E, anche se potrebbe non sembrarti grave, lo è.
E l’idea è che tu continui a respirare, per uscirne.

Ecco perché devi guarire, qualunque cosa sia,
ciò che credi, ciò che senti.
Il punto è: quanto ti senti sano?
Di quanta salute godi?

Dirai, come faccio a saperlo?
Misura le tue tensioni,
osserva i tuoi bisogni,
avverti la tua rabbia,
riconosci la mancanza di controllo.
Riadatta e riordina il tuo Sé.

A cosa? Dirai.
A ciò che sei veramente:
uno straordinario Essere, libero, sensibile, amorevole,
solidale, cosciente e disposto.
A cosa? A cosa?
A cosa sei disposto oggi?
Pensaci.

Fai un respiro profondo, riconciliando la tua aria.
Prendila dall’esterno, fai in modo che ti abiti,
e lascia andare tutto ciò che non entra.

Diventa presente, diventa consapevole,
ricorda dove sei, con chi e per cosa.

Fai un respiro profondo.

Om Namaha Shivaya